Salve Coach Renato, iniziamo questa nostra chiacchierata con un commento a caldo… domanda a piacere diciamo!
Bè, iniziamo con il dire che la società sta facendo sforzi importanti per crescere e per cambiare la mentalità, soprattutto partendo dal settore giovanile.
Lei è sempre molto diplomatico e professionale, adesso le chiediamo un giudizio “di pancia”…
Di pancia dico che c’è molto da lavorare soprattutto nel giovanile perchè ancora l’impegno nel volley viene visto più nella dimensione ludica che agonistica. Quest’anno le cose sono migliorate rispetto all’anno passato, ma c’è ancora tanto da fare!
Adesso facciamo un passo indietro a due anni e mezzo fa quando tutto cominciò. Qual è stato il suo primo pensiero?
Il primo pensiero è stato che mi stavo mettendo in un vespaio come prima esperienza da allenatore nel volley. Mi sono rimesso in gioco con molto entusiasmo pero’, un entusiasmo che mi ha permesso di superare le difficoltà. Mi sono dovuto rimboccare le maniche e mettermi in discussione in prima persona per poter svolgere questo compito.
Lei è uomo di sport da diverse decine di anni, con il volley quando ha iniziato?
Ho iniziato circa 10 anni fa seguendo Sofia, mia figlia che si approcciava a questo sport.
Nel volley ha ricoperto un po’ tutti i ruoli, dal genitore naturalmente, all’arbitro, al presidente di società fino a quello attuale di allenatore. Qual è, secondo lei, il ruolo più delicato?
Tutti i ruoli sono difficili e hanno le loro criticità. Se dovessi fare una classifica metterei al primo posto il ruolo di arbitro perchè non è sempre facile prendere decisioni che possono sollevare in maniera non amichevole il pubblico. Anche fare il presidente di società non è stato semplice, soprattutto se non sei circondato da persone di fiducia che ti aiutano e supportano. Ma forse ancora più difficile è fare l’allenatore perchè devi cercare di entrare in empatia con tutte le tue giocatrici e non è sempre facile. Il ruolo del genitore dovrebbe essere il meno problematico, anche se spesso è proprio dai genitori che vengono i maggiori problemi quando non accettano alcune decisioni tecniche pur non avendo la competenza per giudicare.
Adesso le chiediamo un pregio e un difetto di Renato come allenatore…
Pregio: In realtà dovrebbero essere gli altri a dirlo… diciamo che se devo dire un pregio credo sia quello di riuscire ad entrare in empatia con le ragazze, naturalmente con i dovuti distinguo. (Ride)
Difetto: A volte mi intestardisco a perseguire alcune vie per ottenere certi risultati, quando magari potevano essercene altre di vie percorribili. Diciamo che sono abbastanza ostinato.
Qual è stato, se c’è stato, il momento quest’anno in cui si è detto: “Cavolo, questo sport è proprio bello!”?
Quest’anno nel complesso è stato un anno di crescita e quindi soddisfacente. Se devo segnalare un momento sicuramente la vittoria in under 14 contro Team Volley e Mantovani, oltre naturalmente alla prima vittoria dell’under 16 ad Ostra. Adesso l’under 16 è chiamata a confermarsi e dimostrare che possono farcela, non solo una volta!!!
E invece il momento di maggiore difficoltà…
(Prima di rispondere ride). Quando mi hai telefonato (si rivolge all’intervistatrice, Serena) per chiedermi di dare un contributo in prima divisione. Io valutavo la scelta di sostituire in corsa l’allenatore un po’ azzardata, soprattutto perchè il motto dice “Squadra che vince non si cambia”. Il gruppo, inoltre, poteva non accettare il cambiamento e quindi l’integrazione poteva essere complicata. La presenza di Alessandro, pero’, ha facilitato l’ingresso e mi ha aiutato a “ridurre” le responsabilità sulle mie spalle.
Diamo un voto alla società.
La società merita sicuramente un voto alto per la disponibilità con atlete e allenatori e il per il fatto di poter lavorare serenamente senza troppe pressioni. Un voto meno alto va dato, però, quando si tratta di portare avanti alcune scelte.
Siamo giunti quasi alla fine della nostra conversazione, un augurio per questo finale di stagione.
Il lavoro con le giovanili nei campionati è quasi giunto al termine, solo l’under 16 deve completare il torneo under 16 e quindi ha ancora la possibilità di dimostrare che la prima fase è stata un incidente di percorso. Deve dimostrare di avere la grinta e la mentalità per vincere come ad Ostra.
La prima divisione, invece, l’augurio è che le ragazze prendano piena consapevolezza della loro forza sia come singole che come gruppo per raggiungere tutti gli obiettivi che meritano.
Un’ultimissima domanda, tanto nessuno ci legge… Ma l’US Senigallia, la squadra che in prima divisione ci precede, ci è tanto superiore?
In partita la squadra di Senigallia ha dimostrato la propria superiorità, ma guardando in casa nostra abbiamo regalato molto, commettendo tanti errori che potevano essere evitati.
Noi Mister la ringraziamo per l’estrema disponibilità che ha sempre con le ragazze e con tutta la società e le auguriamo di togliersi insieme a noi tante soddisfazioni!!!
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